Colori d’infanzia in un bar di provincia

Come coniugare esigenze diverse di persone diverse, che vivono uno spazio pubblico in modo diverso? Questa è stata la sfida di questo bar oratoriale, dove la richiesta è stata quella di decorare interamente le pareti del locale.

La destinazione d’uso di questo spazio è quella di accogliere genitori, bambini, ragazzi giovani e volontari meno giovani. Tutte persone diverse ma con un unico focus: entrare in un luogo che parla di aggregazione, comunità e accoglienza. La decisione iniziale da prendere è stata quindi quella di che palette colore usare per dare un’impronta decisa del luogo. Richiamare il gioco d’infanzia, che unisse giovani e meno giovani mi è sembrata la scelta che poi si è mostrata come la più azzeccata. Un rosso anguria, che ricorda i tornei di calcio balilla da ragazzini da una parte; gli azzurri cielo della confezione di pennarelli giotto dall’altra. Forme geometriche che ricordano i giochi in scatola: indovina chi e forza 4.

Come rendere però meno “infantile” il tutto? Dando spazio anche ai meno giovani, che in questo spazio aggregativo trova affetti che hanno una fede comune, una religione condivisa che li porta e guidare i propri passi. Ecco che quindi, sparsi tra le pareti, ho inserito citazioni bibliche, frasi celebri di santi e mentori. Perché anche nei luoghi più belli e felici, si possa trovare spazio per la riflessione e la spiritualità.